VITA STRAORDINARIA DI LUIGI PARMEGGIANI, COLLEZIONISTA, FALSARIO E ANARCHICO
A Reggio Emilia, nel cuore della città, spicca un edificio neogotico, completamente fuori dal contesto.
Appartenne al misterioso Luigi Parmeggiani, protagonista di una vita rocambolesca tra Francia, Inghilterra e Italia.
Il film è un inseguimento dell’uomo che, sotto false identità, opera prima nel movimento anarchico e poi nel commercio di falsi d’arte, tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900.
Fu protagonista di diverse azioni: accoltellamenti, rapine, attentati. Ma per molti era una spia dei servizi segreti, tanto che ispirò due racconti di Joseph Conrad, L’informatore e L’Agente Segreto.
Ebbe anche un acerrimo nemico, John Sweeney, mitico ispettore di Scotland Yard.
Ma, tra fughe rocambolesche e invenzioni, riuscì sempre a salvarsi.
Conobbe il pittore Escosura, sposato con Marie Antoinette Marcy, che con i genitori aveva un negozio di antiquariato a Parigi, con annessa bottega per creare falsi medievali.
Fingendosi il fratello di lei, e diventandone amante, assunse il nome di Louis Marcy e aprì un negozio a Londra, che vendeva falsi al British Museum e al Victoria&Albert.
Lo chiamavano Le beau Louis, faceva una bella vita.
Finché cominciarono a diffondersi voci sui falsi. Sui giornali li chiamarono I Marcy Fakes.
Così Parmeggiani, inseguito dalla polizia, tornò a Reggio Emilia, dove convinse l’autorità e il mondo fascista ad aiutarlo a costruire il suo mitico palazzo, in cui visse con la moglie fino alla morte.
E adesso la sua casa è un museo. Ma cosa è vero e cosa è falso?
Ce lo chiediamo anche alla luce del recente boom dell’AI e della possibilità incredibile che l’elaborazione artificiale consente nella creazione di immagini. Cosa è arte?